“ ….più tardi quel giorno pensai a lungo alle relazioni.
Ci sono quelle che offrono sensazioni nuove ed esotiche,
quelle che sono vecchie e familiari,
quelle che sollevano un sacco di domande,
quelle che ti portano in posti inaspettati,
quelle che ti portano lontane dal punto di partenza
e quelle che ti riportano indietro.
Ma la relazione più importante , difficile ed emozionate è quella che si ha con se stessi”
Così recita in un monologo, la protagonista di una famosa serie americana per sottolineare l’importanza delle relazioni soprattutto della relazione che si ha con se stessi , propedeutica aggiungo, a qualunque altro tipo di relazione si possa intraprendere .
Uno degli obiettivi centrali , sui quali si concentrano i momenti inziali di un percorso psicoterapeutico a prescindere dal tipo di argomentazione portata sul setting , è quello di verificare la centralità del focus su se stessi, verificare cioè se si è sintonizzati sulle proprie sensazioni e sulle proprie percezioni.
Se si è consapevoli di sè.
Perché è dalla conoscenza di sé , dalla relazione che si ha con se stesso, che si può (RI)partire.
Sempre.
La consapevolezza di sé è istituzionalmente definita come una competenza soft (trasversale o esistenziale) che riguarda il fatto di conoscere se stessi: essere consapevoli significa quindi riuscire ad essere in grado di riconoscere di se stessi i propri bisogni e desideri , i punti forti e i punti deboli, il proprio modo di reagire di fronte alle situazioni, le proprie preferenze (es. in quali situazioni sto bene e in quali non mi sento a mio agio?) e le proprie emozioni.
Parlare di emozioni e contemporaneamente di consapevolezza, introduce al concetto di consapevolezza emotiva che rappresenta la base per una buona consapevolezza di sé e che consiste nel saper riconoscere i segnali emotivi del proprio corpo e nel saper dare un nome alle emozioni che si provano e che ci “informano” sulle nostre preferenze, gusti e bisogni.
Conoscere noi stessi ci permette di poter immaginare e magari anche di poter prevedere come affronteremo le varie situazioni che la vita ci porrà di fronte, andando incontro alla vita preparati, e quindi capaci di scegliere situazioni, comportamenti e atteggiamenti funzionali in base ai propri obiettivi.
La consapevolezza nasce dall’osservazione, un’osservazione senza giudizio.
E’ importante allenarsi ad osservare, ascoltare ed ascoltarsi partendo dalle percezioni dei nostri sensi; si tratta di ascolto profondo attento e senza giudizio, partendo solitamente in un momento in cui l’intensità delle emozioni è bassa (tranquillità, fastidio, turbamento) e non alta (eccitazione, furia, preoccupazione, dolore).
L’aver consapevolezza del proprio stato interiore, delle proprie intuizioni è ciò che ci rende consci di noi stessi e la capacità di capire sé stessi è la chiave per la conoscenza e la comprensione dell’essenza altrui.
