I “tic” nervosi in età evolutiva spesso allarmano e preoccupano i genitori in quanto possono creare situazioni di difficile gestione emotiva.
I tic possono essere definiti come movimenti improvvisi, ripetuti, involontari e incontrollabili, che possono riguardare la mimica facciale, (come ad esempio sbattere le palpebre, aggrottare le ciglia e fare smorfie) ma anche la motricità e la gestualità del corpo, ( come sollevare le spalle, scuotere le gambe e le braccia, ruotare il collo o la testa); oltre ad essi è possibile imbattersi anche in tic respiratori come soffiare, tossire ripetutamente e tirare su il naso e in tic fonatori come schioccare la lingua ed emettere suoni gutturali.
Le ricerche ci dicono che almeno il 20% dei bambini, prima degli 11 anni, presenta transitoriamente un tic nervoso: si tratta quindi di una condizione abbastanza comune ma anche di una situazione variabile da individuo a individuo.
Il tic rappresenta il modo che il bambino trova per sfogare una tensione emotiva, un’angoscia che non sa esprimere in altro modo.
Una particolare caratteristica dei tic è la mancanza di una “continuità di presentazione”: ci sono momenti della giornata in cui sono assenti e altri durante i quali si intensificano al punto da allarmare i genitori. Un’altra peculiarità è il loro ripetersi secondo un modello fisso e prevedibile che può accompagnare per settimane o mesi la crescita del bambino.
Spesso al tic, soprattutto se cronico e dunque duraturo nel tempo, si associano sentimenti di vergogna, di frustrazione e di ansia.
Non è molto chiara la causa scatenante , sembra che ci sia una difficoltà di regolazione nei gangli della base che per qualche motivo non fanno bene il loro lavoro di controllo del movimento.
L’unica diagnosi di tic in cui la causa è conosciuta con certezza è quella della sindrome di Tourette, che colpisce da uno a quattro bambini su mille: questa sindrome è caratterizzata da tic presenti in più sedi del corpo e molto frequenti; la sindrome di Tourette viene diagnosticata quando un individuo manifesta tic motori e vocali da oltre un anno.
Come intervenire nel caso in cui la presenza di tic nervosi diventa invalidante e fastidiosa per il bambino e fonte di preoccupazione per i genitori?
Prima di tutto è importante escludere una possibile causa fisiologica/organica del tic attraverso una visita medica specialistica presso un neuropsichiatra infantile.
In secondo luogo si può richiedere l’aiuto di uno psicoterapeuta che può aiutare il bambino ad esprimere tramite altre vie il conflitto e l’ansia che stanno alla base del tic : attraverso tecniche di alfabetizzazione emotiva e tecniche di rilassamento, come EMDR , il bambino imparerà ad autogestire i momenti di stress e di tensione interna.
Il terapeutà potrà aiutare anche i genitori a trovare strategie efficaci per sostenere il piccolo nel superamento delle sue difficoltà .
Di seguito alcuni consigli utili per i genitori con bambini ( o adolescenti… ) che manifestano tale disturbo:
–Non sgridare, non sottolineare, non mostrare ansia o preoccupazione , non imitare:
le conseguenze di tali comportamenti invoglierebbero il piccolo a continuare a farlo di nascosto. Questi atteggiamneti , in poche parole, rafforzerebbero il sintomo;
– creare un ambinete sereno, ovvero :
a) rendere il bambino autonomo per tutti i piccoli compiti che può e che sa fare alla sua età;
b) non iperproteggerlo nè svalutarlo;
c) premiare con le parole i suoi sforzi e le sue conquiste;
d) spiegare le regole e i divieti in modo chiaro, semplice e mai esagerato (far capire che ad ogni azione corrisponde una conseguenza) ad esempio “se rovesci il bicchiere come fai a bere?” , ” se non metti a posto i giocattoli poi farai fatica a ritrovarli”;
e) quando un divieto non viene rispettato manifestare dispiacere in modo sincero: disapprovare non il bambino ma l’azione, dimostrare che gli volete bene comunque, spiegare quale sarebbe stato il comportamento giusto e incoraggiarlo sul fatto che la prossima volta andrà meglio;
f) imparare a gestire le esplosioni di rabbia;
g) per dare voce alle emozioni e alle paure e insegnate a riconoscerle e superarle;
h) dedicate mezz’ora (o più se è possibile) al giorno al gioco insieme: durante il gioco ascoltatelo, è lì che rivela le sue ansie, le sue difficoltà ed è lì che potrete rassicurarlo e fargli sentire che ce la farà;
i) tenete un diario dei tic;
l) parlate dei tic solo se è il bambino a sollevare l’argomento, a quel punto spiegate che non si deve preoccupare, non deve avere paura perchè ” tanti bambini li hanno o li hanno avuti e piano piano sono sempre passati” .
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